Photo on top by Nicoletta Bologna.
This post for the moment is in italian, as it’s been written for an italian audience in the first place. I will translate it as soon as possible!
Ho pensato di scrivere questo post dopo averne visti diversi di persone che si lamentano di non trovare foto dopo le fiere, di non ricevere i tag, di aspettare troppo.
Ora, dopo anni di foto attese mai arrivate, di foto a cui ho chiesto di togliere il tag con furia dei fotografi, e dopo essermi trovata a mia volta dietro la macchina fotografica, forse posso dare qualche consiglio che possa evitare problemi e dispiaceri da entrambi i lati.
Come in molti ambienti, il problema è la comunicazione: da un lato qualcuno lavora in un modo, dall’altro si dà per scontato che sia consuetudine fare altrimenti, ed ecco che qualcuno ci rimane male. Spero che questa scaletta sia utile per controllare di non essersi dimenticati qualcosa prima di scattare assieme, e di aver discusso tutto assieme per una più piecevole esperienza.
Photo on top by Raska Oberhausen
Set VS Fiera
Due sono le condizioni in cui un fotografo e un cosplayer si incontrano, la prima è in fiera, randomicamente, la seconda è programmando un incontro, un set. Cosa che può avvenire anche in fiera. Nel rimo caso le cose succedono molto velocemente, non c’è tempo di prendere molti accordi. È il miglior modo per vedere se si lavora bene con un fotografo, ma non aspettatevi grandi risultati, non aspettatevi di venire taggati a breve, e non aspettatevi tempi brevi, o che debba per forza uscire qualche foto dai due minuti rubati. È molto spesso un test volto a conoscere persone, non a produrre immagini soddisfacenti per entrambe le parti. Magari siete fortunati, la collaborazione funziona ed escono delle foto straordinarie, ma non datelo per scontato, soprattutto se scattate con una persona che non conoscete. Può essere che il fotografi fotografi duecento persone e non ricordi chi taggare, può essere che vi faccia venti foto ma sembriate orribili in tutte e venti e vi faccia un favore a non postarne nessuna, può essere che ne abbia di più belle che gli fa più voglia di editare. Fa parte del gioco, non prendetevela, è una sorta di primo contatto, se poi vi pare promettente quello che vedete nel suo profilo quando andate a cercare vostri scatti, o quando andate a visitarlo dopo essere taggati, vi organizzerete per lavorare assieme. Concentratevi sulle cose organizzate. Anche organizzate in fiera, anche organizzate all’ultimo, ma organizzate, non aspettatevi i risultati di un set progettato con giorni di anticipo fra due persone che hanno una lunga storia di lavoro assieme da tre minuti con uno sconosciuto.
Organizzato vuol dire che si parla prima, si discute, si sceglie assieme il tipo di risultato che si vuole, non si scatta un po’ a caso per vedere se il tendone dietro si può cancellare in post. E più siete precisi e puntigliosi, più saranno alte le probabilità che esca qualcosa che vi piace.
TF VS retribuito
TF è una sigla utilizzata internazionalmente nel mondo fotografico, che sta per “time for”. Una volta era “time for prints”, e chi partecipava riceveva in cambio le stampe, ora si ricevono le foto. Sostanzialmente nessuno paga nessuno. Questo è il sistema più frequente, e presuppone un interesse reciproco: al cosplayer piace lo stile del fotografo, al fotografo piace come il cosplayer ha lavorato per ottenere un determinato personaggio. Nessuno viene pagato, quindi potete pestare i piedi relativamente poco. Non potete insistere per avere le foto all’indomani dello shooting se vi siete dimenticati di discutere la cosa prima di scattare assieme. Diciamo che prima o poi se è un set organizzato ve le deve consegnare. Un tempo dignitoso è di tre mesi, dopo tre mesi potete chiedere che fine hanno fatto le foto. A naso. Dopo i sei potete rompere le scatole a vostro rischio e pericolo, perché in fin dei conti voi non volete un lavoro di un fotografo fatto contro voglia, voi volete la foto che non vedete l’ora di pubblicare. E se non le ha editate subito vuol dire che di foto-bomba forse non ne sono uscite.
Se avete pagato il fotografo, a maggior ragione dovete essere sicuri di sapere cosa state comprando, quindi discutetene ampiamente prima.
Photo on top by Raska Oberhausen; models: Grimilde Malatesta, Francesca Gobbo, Diana Mantegazza, Barbara Visnadi, Valeria Zavagno
Ecco un piccolo specchietto di cosa discutere:
-Tipo di foto che volete fare:
scambiatevi immagini di ispirazione, discutete le pose che vi piacciono, l’ora del giorno, la luce, che sfondo volete, quali sono i tipi di postoprouzione che vi piacciono. Volete che si veda il neo sotto il naso? Volete che vi venga piallata via ogni imperfezione della pelle? Volete sistemare l’attaccatura della front lace che quel giorno non collaborava o avete dimenticato a casa le lenti colorate? Decidete che storia volete raccontare, che sensazioni volete esprimere. Discutetene assieme, non abbiate paura di proporre, perché dalle idee dei due artisti possono uscire cose nuove e stimolanti, e di nuovo più è chiara l’idea dell’altro da entrambe le parti, più i risultati saranno soddisfacenti. Se vi mettete d’accordo giorni prima, fatevi una galleria pinterest condivisa;
– Numero di foto:
il fotografo si conosce, sa se ogni cento scatti ne pubblica trenta, dieci, o due. Voi dovete sapere se vale il vostro tempo. Se un fotografo a 200km da dove state vi chiede di farvi una trasferta di una giornata intera per due scatti di numero, vi deve piacere davvero tanto. Se non siete convinti ne valga la pena, meglio rimanere a casa. Se invece gli scatti sono dieci, qualcosa vi cambia. Vuol dire che il costo della trasferta è spalmato su più foto, quindi magari di avere un costo occulto per voi di trenta euro l’una, costano dieci e così via. Quindi dovete sapere quante foto vi arrivano, non pensate che perché ha scattato trecento foto ve ne consegnerà almeno un centinaio, è una cosa personale. Io generalmente preferisco poche, consegnate presto, ma buone, però voi siete liberissimi di volerne cinquanta di brutte in due settimane, purché vi mettiate d’accordo. Contate che la post-produzione, soprattutto se fatta bene, porta via una valanga di tempo;
Photo on top by Raska Oberhausen
– Pagamento:
solitamente onde evitare problemi, sarebbe il caso di pagare metà nel momento in cui “prenotate” il fotografo, nel momento in cui sostanzialmente gli rendete quel tempo non più disponibile per ulteriore guadagno. Acconto non rimborsabile se fate tardi, se vi viene male, se vi dimenticate la sveglia, semplicemente a coprire il guadagno che gli impedite di fare in caso tiriate pacco per qualsivoglia motivo. Il resto alla consegna delle foto, per il tempo ietro la post. Vi fa vedere le foto in anteprima, in dimensioni non utilizzabili per facebook (trucchetto, altrimenti c’è chi prende l’anteprima, non vi paga, ed è contento di usare una foto in caccadì), così da essere sicuri siano il numero che volevate e finite. A pagamento completato vi viene consegnata la foto finita grande. Ora, non la foto con i livelli di photoshop per levarci il logo, o per editarla sopra voi come volete. Abbiate rispetto del fotografo e non metteteci mano, manco con i filtri di instagram. Se non vi piace, ancora una volta, con gentilezza, diteglielo! Se no non può sapere come cambiare. Se non arrivate ad una foto che piace ad entrambi, non viene consegnata, potete decidere di non pagare la seconda parte, e non ricevere gli scatti in dimensione utilizzabile. In ogni caso l’acconto non è rimborsabile;
-Tempi di consegna:
questi sono la nota dolente della maggior parte dei post che vedo in vari gruppi cosplay. Mettetevi d’accordo: che siano tre giorni o tre anni, parlatene. Anzi, meglio se avete una cosa scritta in chat come prova. Se poi i tempi passano, insistete ovviamente. Ma se non vi siete messi d’accordo, non ve la potete prendere se si trasferisce in Uruguai senza pc, se trasloca e non ha tempo, se gli muore il gatto e decide di darsi all’ippica…nemmeno se va ad una nuova fiera, fa nuovi set e posta le foto fatte ieri prima di quelle fatte un anno fa;
– Anteprima:
fatevi mostrare le foto mentre scattate! Tatuatevelo. Se non ce n’è una che vi piaccia, potete scattare ancora, potete chiedere di cambiare le cose che non vi piacciono nelle prossime, siete ancora lì, avete ancora trucco e costume su. Se non chiedete di vedere le foto, rischiate che non ve ne piaccia nessuna. La colpa è vostra, che non avete chiesto, perché il fotografo non è tenuto a mostrare di sua iniziativa, se ve ne scordate.
La cosa migliore da farsi poi sarebbe sedersi davanti ad un té o a un gelato, con un bel portatile, le foto già scaricate, Lightroom aperto, e ci si mette assieme a decidere quali tenere e quali no. Alle volte io stessa non so come decidere, la mia mente sa qual è il risultato che volevo, e magari mi faccio sviare da quello e non scelgo le foto più efficaci che ho scattato, e la modella mi consiglia. Ma non lo faccio sempre, e soprattutto non lo fa quasi nessuno, è difficile da fare come cosa, se non scattate in studio o a casa, o se avete poco tempo. La cosa più frequente, soprattutto parlando di donne, è che la foto sia bellissima, ma che la modella sia uscita con una faccia che a voi piace e a lei no. La percezione di sé è sempre molto soggettiva e delicata. In quel caso la foto va scartata, lei non la vorrà pubblicata, e voi non potete saperlo prima. Per questo vedere gli scatti assieme aiuta. Se avete deciso di avere dieci foto alla consegna, sceglietene almeno il 50% in più da salvare. Giusto per essere sicuri. Metteteci le stelline, discusse assieme, così che il fotografo possa partire da quelle che preferite entrambi, e così potrete essere sicuri che le vostre preferite ci siano.
Altra cosa molto importante per un set organizzato è quella di vedere le foto editate prima che vengano pubblicate. Se vi hanno editato la faccia in un modo che non vi piace, se hanno alterato il colore del costume fino a renderlo irriconoscibile, se l’editing sul vostro cattivissimo guerriero è tutto sui toni pastello al punto da farlo sembrare una graziosa principessa, dovete saperlo prima che la foto vada in mondovisione. Purtroppo capita, è normale e frequente. Dovete anche qui parlare, mettervi d’accordo, e se ci sono foto che una delle due parti non vuole vedere pubblicate così come sono state finite, non vanno pubblicate!
Photo on top by Raska Oberhausen
-Tag e permessi:
ora, tecnicamente se qualcuno vi fotografa, vi dovrebbe far firmare una liberatoria per poter poi pubblicare le vostre foto, e magari venderle e farci soldi. Tuttavia, nel momento in cui non vi fotografano mentre li mandate a quel paese perché stavate mangiando il vostro agognato panino in un momento di pausa, se vi siete messi pure in posa…è abbastanza palese foste d’accordo che le foto venissero fatte e pubblicate. Anche qui, se non vi piacciono e lo dite al fotografo, se dite che basta togliere il tag lo deve togliere, se decidete che volete la foto eliminata, deve eliminarla e basta.
Se fate foto però destinate ad essere vendute ad un sito di articoli cosplay, ad un magazine e cose così (occhio che molti magazine pubblicano senza pagare, quindi non additate nessuno), dovete avere un qualcosa di scritto e firmato che stabilisca quale parte avete in questi guadagni. Ma queste sono cose rare. Tecnicamente se ricevono soldi dalla vendita di una foto con la vostra faccia a qualcun altro, o hanno una liberatoria, o possono esserci problemi. Se usano una vostra foto per vendere un oggetto fatto da loro e che voi indossate, è un altro discorso, vendono l’oggetto, il costume, non la foto in sé.
Ultima cosa sono i tag, che vanno sempre. Unica cosa su cui chiudo un occhio sono le immagini del profilo, perché capita che quando le si peschi da cose già caricate facebook non si porti dietro i tag o la descrizione. E poi le immagini profilo di instagram in cui proprio non potete taggare nessuno. Ma dovete taggare tutti. Dovete taggare chi vi ha fatto la parrucca, chi ha tenuto le borse al fotografo durante lo shooting, tutto. Potete evitare di taggare Pittarosso o Deichmann per le scarpe, e le cose da negozio. Ma se comprate accessori da artigiani, li dovete taggare. E dovete taggare tutti persino nelle storie di instagram. Tutti devono sempre essere taggati. Questo perché? Perché soprattutto se lavorate in TF, qualcuno può dire “che bel lavoro, vado a vedere la pagina” se trova il link comodo. Uno su cento che lo fa, potrebbe voler lavorare assieme alla suddetta persona. Se un fotografo tuttavia, o un cosplayer, vedesse l’altro tipo di figura postare una foto senza i tag quando sa che c’era una determinata persona coinvolta nel lavoro, non ci vorrà più lavorare assieme. Perché senza i tag non sapete che commenti vengono fatti al vostro lavoro, non avete modo di raggiungere le persone.
Capita però di dimenticarsi, è umano e capita a tutti. In tal caso, chiedete gentilmente di aggiungerli.
Spero con questo di aver coperto tutto. Poi l’esperienza, si sa, è solo un sacco di fregature. Ma tutto si risolve parlando delle cose assieme, prima che diventino un problema.
Photo: Raska Oberhausen